30 Aprile, 2024

Terrorism in the North Africa

Questa mattina, mercoledì 23 novembre 2022, ho partecipato, seppur a distanza, a un seminario organizzato dalla prof.ssa Valeria Fargion e dalla prof.ssa Maria Stella Rognoni presso l’Università degli Studi di Firenze dal titolo EU-Africa relations in troubled waters Time to reverse the trend?. La giornata di lavoro è stata divisa in diversi panel dedicati ai vari problemi e temi. Io ho preso parte al primo panel della giornata insieme al prof. Luca Raineri e al prof. Reuben Lewis affrontando il tema del terrorismo nella regione del Nord Africa.

Nel mio intervento, che si è ben legato a quello successivo di Raineri sul Sahel e le diverse operazioni militari svoltesi in quella regione nell’ultimo decennio, ho cercato di mettere in luce le principali dinamiche dei gruppi jihadisti nella regione sottolineando sia la loro capacità di agire in modo transnazionale sia la loro abilità nello sfruttare le debolezze locali per ottenere il supporto della popolazione.

Partendo da una breve ricostruzione storica ho cercato anche di mettere in luce le attuali tendenze più significative di questi gruppi ibridi tra cui la capacità di sfruttare la moderna tecnologia e il concetto di remote warfare.

Oggi la situazione in Nord Africa è sicuramente più tranquilla rispetto a qualche anno fa con un chiaro calo sia del numero di attacchi sia delle vittime. Come ha sottolineato l’African Center for Strategic Studies “Militant Islamist activity and related fatalities in North Africa dropped by 23 percent over the past year” e inoltre la maggior parte di questa violenza è concentrata nel Sinai. Ciò però non deve far dimenticare che questi gruppi sono comunque presente altrove, come in Libia, e che hanno legami importanti con l’instabilità crescente in Sahel.

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